(So che gli eventi ci vogliono risucchiare nel loro furioso presente, ma ho imparato sulla mia pelle che la realtà è costruita anche dal nostro atteggiamento e dal nostro personale mondo…)
Un passo di “Passeggiata nella notte” nel quale mi sto rispecchiando molto in questo preciso momento (a proposito, se qualcuno riconosce il libro al quale accenno e me lo fa ritrovare, sarò molto grata):
“Alla Villa mi salvavo immergendomi nel giardino, abbandonandomi al fluire vegetale come a un sangue più vivo, più concreto, più eterno del mio. Mi ritornava alla mente il titolo di uno scritto che non avevo più ritrovato neppure con assidue ricerche su Internet: “Le sette fasi per trasformare una donna in un albero”. Non ero più sicura che il titolo fosse esattamente quello, però lo conservavo nella mente come un coccio durante un importante scavo archeologico nel mio desiderio. Quelle sette fasi mi parevano contenere un segreto in grado di salvarmi, e quella trasmutazione mi sembrava orribile e sublime al medesimo tempo, come tutte le immagini che contengono un alto grado di verità sulla nostra esistenza. Forse avevo solo perso le mie radici e le cercavo disperatamente.”