Passeggiata nella notte

Estratto e invito alla lettura – Passeggiata nella notte

Se avete tempo per leggere:
“Passeggiata nella notte”, Bookabook Milano 2022
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“Scivolo giù, come sciogliendomi, e sbatto la testa contro il bordo in pietra della fontana. Riapro gli occhi, guardo le forme del giardino intorno a me: il dolore alla tempia ha trasformato tutto. Vedo il bordo della fontana, il dettaglio della pietra vicinissimo al mio occhio, la vegetazione messa di traverso; mi sembra tutto inclinato, ma sono io a essere storta. Mi tocco e le dita mi tornano sporche di sangue. È accaduto un disastro, eppure una parte di me è perfettamente tranquilla: sono io? Cerco di ricostruire, di ricordare. Nella testa ho un vuoto che osservo attonita. Com’è possibile che io sia caduta e abbia sbattuto la testa sulla fontana?
Più tardi. Di fronte allo specchio, in bagno. Ho una macchia nera e gonfia sulla tempia destra. Ho ripulito per bene il sangue. Mi chiamano, vogliono che io scenda. È ora di cena. Sono io, sono ancora io, mi dico, ma so che ripetendolo non risolvo il problema. Mi sfioro la tempia e osservo la donna riflessa fare lo stesso. Devo prendermi cura di quella donna, ma non sono io. Che senso ha dire che io sia quella donna? Soprattutto, che senso ha dire “io”? Ho una visione parziale all’interno di una sensazione globale che però mi sfugge. A tratti è chiarissima, eppure mi sfugge, non riesco proprio ad acchiapparla, a tenerla. Mi sforzo, ma ho solo una visione parziale. Una voce infantile mi dice: «Se non mi vogliono così, neppure io li voglio». Mi disinteresso. Guardo la cornice dello specchio e penso di dovermi truccare. Quell’estranea conciata in quel modo non può scendere a cena. E poi, perché dovrei scendere a cena? Non c’è tempo, non riesco a pormi la domanda fino in fondo, l’abbozzo e lascio perdere. Nello specchio c’è quell’altra.”

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