[Lunedì 24 ottobre 2022]
Troppo stanchezze per scrivere si scrive moscio con questo umore questo sonno civile questo ottenebrato ottobre, si scrive, e si sta, immobili.
Le ragioni di chi ci uccise, furono in molti molte volte, le ragioni sragionate, eppure corretti piegavamo il tovagliolo correggevamo la posizione del cucchiaio, eravamo inutili a noi stessi, poiché noi e non altri.
La scrittura vorrei e invece c’è la domanda come una bocca aperta e vuota e una risata che s’imballa come il motore dell’ottobre, e ancora e ancora.
A cosa vale, a cosa fare?
Relitti di memoria le correnti riportano e allontanano, la nostra giustizia a noi, agli altri la buccia, la condanna fu, fin dall’inizio, l’invalicabile confine: dentro siamo una cosa, e fuori un’altra.