Aureole

[Sabato 29 ottobre 2022]

Sorprendevano con le loro mille aureole ben lucidate, occorreva che tenessero la testa in una precisa posizione per potersi incastrare gli uni fra gli altri e formare un compatto diadema di santità sul capo dei capi.

La testa in una posizione ben precisa era cosa che andava studiata fin da piccoli, non si improvvisava, così come non si improvvisava la lucidatura dell’aureola, che però non doveva essere chiamata aureola, perché il termine apparteneva ormai ad altro mondo non più funzionante: i mondi iniziavano a diventare obsoleti e poi a smettere di funzionare, così andavano prima periodicamente aggiornati, poi definitivamente sostituiti, ma non si aggiornava mai nulla per davvero né mai per davvero lo si sostituiva: tutto rimaneva uguale a se stesso, solo spostato un po’ qui e un po’ là, di modo che si potesse simulare un mutamento: così l’aureola era sempre rimasta un’aureola anche se non si chiamava più “aureola” e l’intero assetto del cielo pareva aver invertito il proprio asse, ma in realtà era solo un’impressione, e tutto pareva essersi modificato ed essere evoluto, ma in realtà solo spostato un po’ per dare una visione d’insieme che pareva mutata, ma in sé le relazioni erano rimaste le medesime: così la sorpresa che nasceva dalle loro mille aureole ben lucidate era una sorpresa tanto antica – o, a seconda della volontà connotativa, tanto “vecchia” – che se ne perdeva la memoria nel buio pesto e talvolta pericoloso dei tempi.

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