La bufera nella ciotola tiene stretti i fiumi

La bufera nella ciotola tiene stretti i fiumi

e alle ringhiere i solchi separano anelli di sale e di sole.

Fascia la cenere di giornali i muri si spaccano

gli annunci hanno volti le ali s’inginocchiano pietra

gli anelli forti a te rendono e le banchine smontano

dall’indifferenza al largo del vuoto.

L’asta raggiunge la bandiera il vento le dita

è notte nei mantelli dell’anno che sventolano

le schiene calde di fiati cupi senza giustizia

in basso e in alto incupiscono acque e cacciano

lontano gli uccelli i presagi senza resa bianchi

le noci spaccate sul gradino di marmo frantumi 

di mondi e la plastica rossa di un giocatolo.

Muovi il passo il raggio lo splendido temporale

come perla grigia che scintilla di furia

l’ora splendente tra i vivi e la rabbia delle

folate di vento le mani che stringi prima

che ti colpiscano il pino storto che nella sabbia

scompare e la luce sperduta della nave che a notte

obliqua posa amore nell’ignoto il lucignolo ferroso del tempo 

nella scarpata buia delle onde spente

le creste del niente.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *