Salire saliva

Salire saliva

Salire.

Il sale lieve sulle labbra della tua fatica

l’ombra del silenzio fa bianche le nocche scuro lo sguardo

le parole dai denti feroci d’acciaio ancora e ancora

le vite accanto foglie d’albero che scrolla i tempi le attese

il suono acuminato dell’amore nel petto senza senso senza

sensi oltre il cedere della luce nel cielo che copre un altro giorno

lo staccare lento di ombre senza più curiosità

i muri morbidi degli interni delle case con le luci negli occhi

dentro gli occhi a non guardare quello che già si sapeva

nel sogno, e il sogno abbandonato all’ormeggio

dondola piano nei cerchi di luce artificiale dentro

l’infinito buio di tutti gli abissi a notte.

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